Accoppiamento tappi e bottiglie!

L’argomento su cui desidero andare un pò più a fondo in questo blog riguarda l’accoppiamento capsula/flacone (tappo e bottiglia per dirla semplice).

 

Al giorno d’oggi i sistemi di chiusura dei contenitori sono effettuati per mezzo di tappi ad avvitamento oppure a pressione. Nel primo caso sia la capsula che il flacone  sono dotati di un filetto che grazie al semplice avvolgimento di entrambi su se stessi ne permette il serraggio. 

 

Vista “collo” flacone e interno tappo 

Nel secondo invece bottiglia e capsula sono dotati di particolari  protuberanze a “scalino” che grazie ad una semplice pressione tra le due parti tendono ad incastrarsi tra di loro dando origine al classico scatto. 

 

Bottiglia, tappo a pressione e sezione dello stesso con evidenziati gli scalini di aggancio su entrambi i prodotti.

Sezione della capsula incastrata allo scalino del collo flacone

 

Le più usate sono sicuramente le prime in quanto permettono chiusure ed aperture della bottiglia facili ed infinite (vedi per esempio i contenitori delle bibite). I tappi a pressione invece  sono  difficoltosi da aprire a mano. Il più delle volte bisogna far leva con pinze o forbici per disaccoppiarli. 

 

Questo perché il flacone magari contiene dei prodotti pericolosi che devono essere usati con cautela. In questo caso la capsula sarà munita di uno sportellino integrato (in gergo FLIP TOP) che apre e chiude un piccolo foro per il passaggio del liquido  in minime dosi (ad esempio le bottiglie di alcool disinfettante). 

 

Capsule Flip Top aperte e chiuse

 

I tappi poi, soprattutto quelli ad avvitamento, possono essere provvisti o  meno del sigillo di garanzia. Dipende dalle norme legislative vigenti su determinati tipi di prodotti.  Si tratta praticamente di un piccolo circoletto  incorporato nella struttura della capsula,  che avvitandosi sulla bottiglia, tramite dei dentini si aggancia su di essa. 

 

Tappo tappo con sigillo di garanzia

 

Stessa capsula svitata e con sigillo separato

 

Nel momento dello svitamento, si romperà dal tappo, rimanendo vincolato al contenitore, indicando in questo modo che il recipiente è già stato aperto e di conseguenza la confezione non è più integra. Quindi una garanzia per l’acquirente. 

 

Possono essere poi dotati, come già detto prima, di vari sistemi che permettano la fuoriuscita dei liquidi in piccole dosi senza dover per forza essere tolti dal flacone 

 

Capsule Flip Top, Push Pull ed Oliatore

 

Chiusure tipo Cap Disk

 

Tappi a Levetta

 

Negli ultimi anni, sempre a seguito di norme legislative sempre più restrittive per determinate sostanze pericolose, si sono sviluppate anche le chiusure SALVABIMBO. 

 

Capsula Salvabambino

 

Si tratta di particolari tappi che per essere svitati,  o per poter aprire il meccanismo  dello spruzzo, deve essere esercitata in punti specifici una determinata forza con le dita, che un bambino sicuramente non possiede. Se questo “vigore” non viene applicato, girano solo su se stessi all’infinito, senza svitarsi.

 

Per finire qualche delucidazione in merito alla tenuta ermetica tra capsula e contenitore. Il più usato è il sistema denominato in gergo  a tettarella. Essa è quella piccola appendice circolare di forma troncoconica che si nota guardando un tappo nel suo interno.

 

Vista del tappo e di una sua sezione con in evidenza la tettarella

 

Il suo funzionamento è dato dall’innesto di questo piccolo tronco di cono all’interno del collo della bottiglia.

 

Sezione del tappo in avvitamento sul flacone con la tettarella che inizia a penetrare all’interno del collo

 

Infatti, per renderla comprensibile, immaginiamo di dover tappare il foro di un flacone tramite un tappo di sughero troncoconico. Arrivando al punto in cui entrambi i diametri combaciano si ottiene la chiusura dell’elemento. Con il sistema a tettarella la tenuta dei due elementi è ottenuta per “forzatura”.


Troviamo  poi quelli muniti di guarnizione  dove la tenuta viene effettuata da quest’ultima per effetto della sua compressione tra i due componenti. Tale guarnizione è di un materiale plastico molto morbido, spessa poco meno di due millimetri. 

 

Capsula con guarnizione smontata ed inserita nella sezione per una facile comprensione

 

Sezione di un tappo ANTIBAMBINO  avvitata sul flacone con guarnizione compressa tra i due prodotti

 

In questo caso la tenuta è garantita per “battuta”. Esistono anche delle guarnizioni in materiali speciali (tipo il GORE-TEX) che non permettono la fuoriuscita dei liquidi ma ne consentono quella dei gas. Infatti ci sono delle determinate sostanze che dopo essere state imbottigliate tendono a sviluppare gas provocando il rigonfiamento del flacone,  oppure l’effetto contrario, cioè il risucchio  della bottiglia su se stessa. 

 

In entrambi i casi  l’effetto estetico e funzionale provocato sul flacone risulta negativo in quanto nel primo esempio vedremmo sullo scaffale un contenitore “inciccionito” che fatica a stare in piedi  e pericoloso da aprire.


 

Flacone gonfiato sul fondo con seri problemi a stare in piedi

 

mentre nel secondo uno aspirato dall’interno con magari pure l’etichetta mezza staccata.

Bottiglia risucchiata con etichetta raggrinzita per uno sgradevole effetto visivo 

 

Un derivato della guarnizione sono i tappi dotati di guarnizione ad induzione, dove in fase di tappamento un particolare meccanismo ad ultrasuoni, incolla o quasi salda una sottile membrana metallica sul collo del flacone. Come la carta stagnola che sigilla i recipienti degli yogurt. 

 

Capsula ANTIBAMBINO ad induzione con placchetta metallica interna e poi separata

 

Qui il problema è però rappresentato dalla particolare e costosa attrezzatura di cui bisogna disporre, per questo tipo di chiusura.

 

Infine la tenuta effettuata per mezzo di sottotappi.

 

Due generi di sottotappi, uno chiuso ed uno dotato di un piccolo foro per la fuoriuscita del liquido 

Si inseriscono a pressione, un pò forzati in quanto sono dotati di un diametro leggermente più grande di quello dei colli dei contenitori e si comportano all’incirca come delle grandi tettarelle. Vengono poi montati su di essi appositi tappi dall’interno piatto. 

 

Qui una capsula dotata di tettarella non servirebbe a nulla, in quanto essa appoggerebbe solo sul diametro esterno del sottotappo non garantendo la tenuta. I tappi dedicati invece presentano una  piccola protuberanza centrale che serve a chiudere il forellino del sottotappo, quando presente.

 

Capsula per sottotappo e la sua relativa sezione con evidenziata l’assenza della tettarella e la presenza della piccola puntina centrale per la chiusura del foro

 

Sezione del tappo che sta chiudendo il forellino del sottotappo 

 

L’unico inconveniente di questo sistema  è che lo riempitore perde più tempo perché deve compiere due operazioni per la tappatura.

Anche qui però la tecnologia è in evoluzione. Ci sono dei produttori di capsule che vendono  il tappo con già incorporato il sottotappo, per ovviare al problema descritto sopra.

Costano di più che non acquistare i due componenti separati, ma d’altronde è risaputo che le comodità si pagano.


Capsula ANTIBAMBINO con sottotappo già incorporato e vista degli stessi due componenti separati

 

A mio parere, grazie ai dati acquisiti da ARTUSIO MATERIE PLASTICHE, i tappi che garantiscono la tenuta per “battuta” tramite guarnizioni sono sicuramente i migliori. 

 

Essi al contrario delle tenute a tettarella o con sottotappo, non “stressano” l’imbocco del flacone. Perché installare un tronco di cono di diametro maggiore rispetto al foro della bottiglia tende sicuramente a sforzare questa zona.

 

Immagine della zona imboccatura flacone sotto “stress”

 

I contenitori in plastica, in particolare quelli in HDPE, sono si flessibili, però in qualche  caso (raro, fortunatamente) è successa questa problematica. Se devono contenere sostanze piuttosto aggressive, i vapori di esse tendono con il tempo ad irrigidire la plastica. L’area sottosforzo flacone/tettarella, finisce così per perdere la sua malleabilità e si crepa.

 

Piccola crepa generata dell’aggressività del prodotto contenuto

 

Se la bottiglia è coricata o sottosopra da questo piccolo taglio ovviamente uscirà del prodotto. 

 

Nell’accoppiamento con guarnizione invece la sola parte sollecitata è la guarnizione stessa, mentre tappo e flacone non presentano zone stressate più di tanto.

Ad ogni modo i modelli con tenuta a “forzatura” sono  più economici, validi nella stragrande maggioranza dei casi e di più largo uso. Come ho già detto i  casi di perdite sono rarissimi.


A presto con prossime nozioni sulla plastica.

Per una consulenza potete trovarci al numero 0141721882

o per mail info@mutamaterieplastiche.com


Elodi Artusio

Nei week end prendo e scappo Su Wonder Van 🚐🗺
E nel mentre... Plastic Warrior at MUTA 🦋♻️

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