L’inizio del viaggio

Ero all’ultimo anno di ragioneria quando, nella mia testa, già affollatissima di domande, mi chiedevo anche:

“cosa voglio fare?”

“qual è la mia missione?”

Non riuscendo a trovare delle risposte a casa mia, un piccolo paesino di pochi abitanti, ho deciso d’iniziare a fare esperienze un po’ anticonvenzionali.

Dopo diverse esperienze che mi hanno fatto girare letteralmente il mondo, nel 2016 ho realizzato il sogno di una vita, trasferendomi dall’altra parte del mondo ed esattamente in Australia, nella terra dei canguri!

Ho girato per 10000km intorno all’Australia, conoscendo un sacco di gente, conoscendo tanti punti di vista e tutto questo mi ha arricchito.

Avevo racchiuso la mia vita in un piccolo van. Questo, mi ha insegnato di quante poche cose essenziali abbiamo bisogno per vivere e di quanto spreco produciamo.

Dopo quest’esperienza, ero pronta a tornare a casa.

E così sono tornata e ho scritto un nuovo capitolo della mia vita.





Un nuovo capitolo

Nel 2018 ho deciso di provare a cambiare le sorti della storica ditta di famiglia.

L’azienda che produce e commercializza materie plastiche è molto piccola e, per farla breve, facciamo bottiglie di plastica per la detergenza.

Ho  iniziato a studiare strategie di marketing, perché di sicuro bisognava fare un bel cambiamento per uscire dalla crisi che stava colpendo la maggior parte delle aziende italiane.

L’argomento “plastica” era già sulla bocca di tutti.

Oggi ho 25 anni, alle spalle ho 15 paesi e 5 continenti visti e continuo a girare con il mio van Italiano.

Mi sento di dire che tutti questi paesi e continenti hanno un problema grosso comune: la sporcizia.

La sporcizia è creata da noi, dalla nostra pigrizia, dal nostro modo di vivere.
Prima o poi tutti dovremo farci i conti.

La nostra generazione è fortunata, abbiamo davvero tutto… eppure non riusciamo a capire che con semplici piccoli gesti, le cose possono cambiare.

Il problema

Sono un paio d’anni che dopo aver fatto tante ricerche ho iniziato a interessarmi alla plastica cosiddetta “bio”, cioè compostabile.

Però sono giunta alla conclusione che questo tipo di materiale non risulta idoneo al nostro tipo di mercato.

Poi è arrivato un altro nodo al pettine: ho capito che esistono diverse tipologie di plastiche.

Vi faccio un esempio, avete presente le bottiglie di plastica dell’acqua, quelle trasparenti, ecco quelle sono in PET, mentre invece quelle che produciamo noi sono in HDPe, per intenderci, quelle dei detersivi, più opache, bianche o colorate.

Il problema è che queste due tipologie di plastica non si possono mischiare, e vengono lavorate in maniera totalmente differente.

Questa scoperta non mi ha fatto chiudere occhio parecchie notti, fino a quando ho trovato la soluzione.




La soluzione

La cosiddetta “corepla”, quella tassa che tutti noi paghiamo sui nostri rifiuti, permette a chi di competenza di smistare i vari bidoni della plastica e tramite dei sensori a dividere le varie tipologie di plastica.

Quindi le bottiglie per esempio di HDPe e PET si dividono in base al loro peso, poi le etichette, poi i tappi.

Tutto questo per ottenere degli stock di plastica nelle loro varie tipologie.

Successivamente questi stock vengono puliti, disinfettati, sminuzzati per arrivare al granulo: la base di partenza.

Questo per me è stata una vera e propria rivoluzione!

Perché?

Perché con questa soluzione, non ci sarebbe la necessita di creare per l’ennesima volta un materiale nuovo, cosa che accadrebbe se passassimo alla plastica bio, con conseguente deforestazione di enorme distese di terreno.

Questa soluzione permette di riutilizzare ciò che è già stato buttato. In questo modo: gli sfridi si macinano, i sacchi si riutilizzano e gli imballaggi di cartone pure (ho scoperto che non tutti lo fanno!)

Il Riciclo

Tutto quello che gli altri butterebbero noi lo riutilizziamo.

Non sembra grandioso anche a voi? 

Quindi immaginatevi ora, che piano piano andiamo ad riutilizzare quella plastica che ormai sta invadendo mari fiumi e monti, per tutte le volte che vogliamo.

Non avremo bisogno di produrne di nuova!

Ora più che mai sono convinta che il cerchio solo così si chiude.

L’unica cosa che dobbiamo a fare tutti, è RICICLARE!

Se avete letto fino a qui, vi ringrazio immensamente per averlo fatto.

Vi ho raccontato la mia storia, e ho un ultima cosa da comunicarvi.

Io, sono una delle poche produttrici di bottiglie in PLASTICA RICICLATA AL 100%.

Probabilmente sono solo una piccola goccia nel mare ma potrei dare un piccolo contributo per invertire la tendenza.

Vuoi far parte di questa rivoluzione che ha come nome “MUTA”?


Inizia adesso


Il Mutamento

Muta è un consiglio, un invito, un’esortazione a cambiare abitudini.

Se leggendo, hai pensato che tutte queste “raccomandazioni” non ti riguardano, sbagli.

Il Consiglio di Stato dell’Unione Europea ha approvato la legge che era stata proposta dal Parlamento europeo per vietare, a partire dal 2021, la vendita di alcuni prodotti di plastica usa e getta come posate piatti da picnic, cannucce monouso, cotton fioc e bastoncini di plastica per palloncini.

In futuro, sono previste altre direttive come questa.

Non penso che hai intenzione di stare lì a guardare.

Anche tu devi cambiare.

Inizia adesso acquistando, per i tuoi prodotti, solo plastica 100% riciclata!


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