Buongiorno a tutti, nel report “Come nasce un flacone” abbiamo accennato allo stampo, cioè quel particolare attrezzo grazie al quale la bottiglia di plastica assume la sua forma. Cerchiamo quindi, sempre in modo semplice e “potabile”, di dare qualche informazione supplementare, in modo tale da rendere più consapevoli sull’argomento tutti i non addetti ai lavori, che spesso ci richiedono informazioni in merito. Innanzi tutto il nome tecnico per esteso di questo particolare strumento è “STAMPO per SOFFIAGGIO”. Esso è un blocco metallico di forma parallelepipeda, diviso in 2 metà perfette, tra loro combacianti, ciascuna delle quali ha ricavate nel suo interno una cavità o sagoma, chiamata in gergo tecnico impronta, che rappresenta mezzo design della bottiglia del flacone che nascerà.
Quando esso è chiuso, tutta la sua sagoma interna rappresenta il negativo del contenitore in plastica.
L’unica apertura presente è quella circolare corrispondente alla zona dove verrà inserito il tappo del flacone, che in fase di lavorazione verrà chiusa dall’ugello soffiatore. Quest’ultimo attrezzo rappresenta l’altro componente essenziale da cui è composto uno stampo. Esso durante il ciclo di produzione inietta dell’aria compressa all’interno del tubo in plastica caldo rimasto imprigionato tra le 2 semi impronte che si sono chiuse, espandendolo e raffreddandolo contro le pareti interne della cavità, creando in tale maniera il flacone. Il tipo di stampo descritto fino ad ora è il modello che utilizziamo nella nostra attività, ovvero il cosiddetto mono impronta.
I due blocchi sulla parte esterna sono dotati di 2 piccoli tubetti che costituiscono l’ingresso e l’uscita dell’acqua di raffreddamento. Infatti a queste 2 appendici, quando gli stampi vengono montati sulla soffiatrice, si agganciano delle gomme in cui viene fatta passare dell’acqua corrente. Questo serve a mantenere freddi i 2 blocchi metallici che altrimenti, ad ogni ciclo di produzione della bottiglia, venendo a contatto con plastica calda a 170°, diventerebbero bollenti anch’essi, con il risultato di non riuscire più ad ottenere un flacone idoneo a causa della deriva termica.
Quindi in ogni blocco sono ricavati dei passaggi, che circondano la zona della cavità, per mantenerla “fresca”.
Ogni mezzo stampo nell’area dell’impronta, è costituito da 3 parti, assemblate insieme con delle semplici viti:
Il tassello
Il corpo
il fondello
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Il tassello è la parte che costituisce
l’imboccatura del contenitore, dove è presente il filetto o qualsiasi altro sistema per l’innesto del tappo
Questo componente si costruisce separatamente dal resto della sagoma, per avere la possibilità di poter adattare un’altro tipo di capsula a quel determinato flacone senza dover necessariamente costruire un altro stampo ex novo, risparmiando quindi parecchio denaro.
Il corpo, ovvero i 2 semiblocchi
metallici in cui sono ricavate la sagoma e le intercapedini con i passaggi per l’acqua di raffreddamento. Questa rappresenta la parte più costosa di uno stampo, per dimensioni e lavorazioni meccaniche.
Infine vi è il fondello, che corrisponde al fondo del flacone. Anch’esso è costruito smontabile, non tanto perchè si abbia la necessità di cambiare la parte bassa al flacone, ma per un’altro motivo. Generalmente sul fondello sono ricavati dei simboli e delle scritte (simbolo del materiale plastico, simbolo dello smaltimento, nome del produttore, capacità del flacone, numero di lotto, ecc.), che non sarebbe possibile incidere, se tale componente fosse costruito complementare al corpo.
Per la costruzione di uno stampo per soffiaggio ci si rivolge a persone che operano nelle loro officine meccaniche tecnologicamente specializzate in tale mansione.
Nel gergo del nostro settore vengano chiamate “stampisti”. Loro sono dotati di tutta l’esperienza e la competenza necessaria per realizzare le idee ed i modelli di articoli più disparati.
Un caro saluto e ricorda:
…..MUTA ADESSO ANCHE TU…..