Mi presento: mi chiamo Elodi Artusio, ho 25 anni, da circa 4 lavoro nell’azienda di famiglia, Artusio materie plastiche, specializzata da oltre 40 anni nella fabbricazione di flaconi in plastica e sono l’ideatrice del progetto MUTA.
Questa mia idea è nata in seguito a molti viaggi effettuati all’estero, tra cui il più importante quello in Australia, nel 2016, durato quasi un anno. Ho viaggiato in questo Stato per 10000 km a bordo di un piccolo Van., mantenendomi tramite vari lavori svolti nelle farm (fattorie). Questa esperienza, mi ha fatto capire quante cose sprechiamo ed al tempo stesso e di quante poche cose avremmo bisogno per vivere.
Al mio ritorno è cominciata la mia esperienza lavorativa presso Artusio materie plastiche. Il mio approccio era diverso rispetto ai miei genitori e parenti che da oltre cinquant’anni hanno sempre lavorato e vissuto nello stesso posto. Inizialmente, confrontarsi è stata un’impresa ardua, costellata anche da forti momenti di tensione. Però ad oggi mi ritengo soddisfatta per tutti gli sforzi compiuti e per i risultati ottenuti: ad esempio, grazie allo studio di nuove strategie di marketing, l’azienda è passata dall’essere generalista, cioè una tra i tanti produttori di contenitori a specialistica, concentrata cioè solo su una determinata nicchia di clienti.
È quindi nato il brand:
Questo nuovo brand specializza l’azienda nella produzione di flaconi anche in ridotte quantità e personalizzabili per colore, peso e serigrafia. Una vera e propria sartoria su misura di questo settore.
Qui il sito:
www.artusiomaterieplastiche.com
Nonostante questi risultati sentivo che mancava ancora qualcosa. I problemi più comuni dei Paesi che ho visitato, sono lo spreco e l’immondizia, che se mal gestita diventa sinonimo di sporcizia, dispersa ovunque nell’ambiente. Purtroppo gli imballaggi in plastica, sul totale dei rifiuti, rappresentano una delle materie più presenti.
Questa consapevolezza ha suscitato in me una forte crisi di identità: dovevo cercare un compromesso tra quello che per me rappresentava un grave problema (la plastica) e il fatto di lavorare in una realtà che “produceva questo problema”.
Così ha cominciato finalmente a delinearsi nella mia mente la domanda a cui potevo dare la giusta risposta:
Riusare tutto quello che viene gettato via equivale a smaltire tutta la plastica che sta invadendo oceani, fiumi e terra e senza il bisogno di produrne di nuova. Si ripulisce l’ambiente e si riduce anche lo sfruttamento delle risorse primarie necessarie per produrla, come il petrolio.
Ho cominciato a documentarmi su questa materia. Sono stata a Rimini alla fiera di ECOMONDO 2019 per conoscere più da vicino l’argomento. Successivamente in azienda ho cominciato a far testare diversi tipi di plastica riciclata per trovare la soluzione più soddisfacente, fino a giungere finalmente alla “chiusura del cerchio“.
Con l’esperienza di ARTUSIO POCHI NUMERI TANTI COLORI, ho deciso di creare il mio progetto: